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Compagni di viaggio

DRIIIIN – DRIIIIN – DRIIIIN

“Pronto! Che c’è? … CHE? EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!! NOOOOO, non mi dire così!”

Avevo appena mandato un messaggio a un’amica per dire che questo viaggio, a differenza del precedente, procedeva tranquillamente, quando l’autista riceve una telefonata da un responsabile della ditta di trasporti e il pullman si ferma in una piazzola di sosta.

“No, ma non è possibile! Ma scusa, ma abbiamo contato due volte!!”.

“Che succede?”
“Qualcuno è rimasto appiedato all’autogrill”.

Il secondo autista ci ri-conta come pecorelle e si accorge, in effetti, che i conti non tornano. Quando eravano in partenza dall’autogrill un ragazzo è sceso e risalito ed è stato contato due volte.

DRIIIIIN – DRIIIIIN – DRRRRRRRRRRRRRRRRRRRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN
“Pronto! E che ti devo dire… ma abbiamo avvisato con il microfono che la sosta durava 15 minuti… siamo stati lì 25 minuti, insomma… Che casino!!! …Lì, in quell’autogrill c’è il pullman della ditta R*****, fanno la nostra strada, quelli sono amici nostri, se la ragazza spiega la situazione, prende un passaggio e l’aspettiamo alla piazzola!”.

Noi passeggeri siamo senza parole, divisi, perché da un lato ciascuno di noi ha degli impegni a cui non vuol mancare, dall’altro lato ci mettiamo nei panni della persona rimasta là. Tuttavia questa persona pare si rifiuti (o si vergogni) di chiedere il “passaggio” all’autobus R***** che quindi riparte senza lei a bordo.

DRIIIIN – DRIIIIN

“Pronto! AH… ma perché non è salita su quel pullman? E mica le ho detto di fare l’autostop? E va bene, va bene, ora chiedo ai signori se sono d’accordo… Signori, ci sono problemi se torniamo indietro? Vi avverto che ci vorrà un’ora per tornare all’autogrill perché la prossima uscita è distante e la strada non è agevole”.

Noi passeggeri siamo confusi, fortunatamente (per la ragazza all’autogrill) nessuno ha coincidenze da prendere al volo, il ritardo può essere tollerato e così si acconsente al recupero di Alice nel paese delle meraviglie.

Durante il viaggio di salvataggio un signore comincia a fare delle considerazioni (con molta calma e pazienza) sul fatto che questo non è l’autobus della gita scolastica ma un mezzo pubblico al pari di un treno (dove nessuno si incarica di contare i passeggeri e assicurarsi che siano tutti a bordo). E se scendi a una stazione, ti perdi in chiacchiere e il treno riparte sono cavoli tuoi, non certo torna indietro a prenderti.

Arriviamo all’autogrill, la ragazza sale sull’autobus, dice che le dispiace. L’autista le biascica dietro un “Va bene, va bene, pensiamo alla salute”, poi riceve una telefonata da parte della mamma della ragazza che lo ringrazia accoratamente. “Signora, non mi deve ringraziare. Deve ringraziare il fatto che i signori viaggiatori hanno acconsentito a tornare indietro! Noi siamo responsabili di tutti, non solo di sua figlia, e se solo uno di loro mi avesse detto che aveva un aereo da prendere non avremmo potuto invertire la rotta e sua figlia sarebbe rimasta lì ad attendere per quattro ore l’arrivo della corsa successiva”.

Terminata la conversazione con la madre, l’autista si rivolge alla ragazza: “Su, vai a sederti al tuo posto… A proposito… Ma dove sei seduta?”. La ragazza indica il posto. “Ah… ma sei da sola o c’è qualcuno accanto a te?”. “C’è quella ragazza!”. Ci giriamo tutti per vedere in faccia chi, per distrazione e/o per egoismo, non ha pensato di avvertire gli autisti che la persona che era seduta accanto a lei non era presente al momento di ripartire dall’autogrill. Ci saremmo evitati il ritardo e lei una pessima figura.

MORALI DELLA FAVOLA:

1) Anche se i nostri compagni di viaggio non ci piacciono sono sempre persone. E noi siamo persone. E basta un po’ d’attenzione. E se magari siamo tentati di liberarci al più presto di loro, evitiamo di lasciarli all’autogrill perché poi, oltre alla salute psichica, perdiamo anche tempo. Tanto prima o poi il viaggio finisce! E ognuno per la sua strada.

2) Ci vuole fortuna a trovare il compagno di viaggio, nel viaggio breve e nel viaggio di una vita (oppure rischi che ti lascino a piedi!!!). Il viaggio è una metafora della vita. Per questo VIAGGIANDO SI IMPARA!

Per caso, dopo aver scritto il post (infatti questa è una modifica “a posteriori”) sono andata a leggere – per gioco – il mio oroscopo… insomma… c’ho ragione, ci ho!!!  Ecco cosa dice:

Un poeta mio amico aveva un piano per scrivere un libro in tempi record. Ha comprato un biglietto di andata e ritorno sul pullman che va da Oakland, in California, a New York. Era convinto che viaggiare per nove giorni percorrendo diecimila chilometri, mangiare panini comprati nei distributori automatici e dormire seduto in mezzo agli estranei l’avrebbe aiutato a scrivere un poema epico. L’esperimento ha funzionato: il suo libro è spiritoso e sconvolgente. Ti consiglio di svolgere un compito simile, Sagittario. Sfrutta la magia di una scadenza precisa per creare qualcosa di bello e durevole.

Di sogni e di felicità

Di altro non so parlare, di altro non posso dire. Anche nei giorni di stanchezza e di stress, anche quando, a causa del caldo, potrei adibire la mia camera a sauna (nonostante l’ardua impresa del montaggio del ventilatore qualche tempo fa), anche quando vedo una vespa entrare in stanza e mi viene un attacco fobico che induce la mia coinquilina ad armarsi fino ai denti per liberarmi della presenza che mi causa il nocumento psicologico (perché quello fisico lo creiamo a lei, alla vespa, tié!!!), anche quando ho finito il gelato e non ho la forza di andare a comprarlo e tranne nei casi in cui in casa manca il caffé, ecco, io penso ai miei sogni e alla felicità… non solo ci penso, ma mi sento più sognatrice del solito e forse anche più felice.  Da tempo mi sento come sospesa o, forse, semplicemente non vedo più la differenza tra il cielo e la terra, da tempo sembra che nell’aria ci sia qualcosa di strano, un movimento tattico degli elettroni nello spazio che spinge la ruota del destino in una direzione che non mi dispiace affatto. Nonostante dubbi e perplessità che la mia amica assorbe e poi mi rilancia come freccette che arrivano al bersaglio, fanno centro e mi fanno riacquistare fiducia, nonostante i comuni pericoli quotidiani, nonostante la proprietaria di casa e la straordinaria amministrazione di faccende che non mi competono, riesco ancora a stare in equilibrio. Sarà il destino che mi aiuta, che mi sorregge, forse una mano invisibile mi sostiene… o forse, più semplicemente, legami che spesso ho rifiutato o di cui ho negato la piacevolezza (forse temendola un po’), ora sono una possibile corda su una scalata ripida … così non è la salita ad essere meno pericolosa, non è ciò che è fuori di me che è cambiato, non è il cielo che si è fuso con la terra, ma è quello che è dentro di me che si sta trasformando. E forse imparo ad accettare il rischio, a valutarlo, a metterlo in conto, a immaginare come ammortizzarlo senza per questo precludermi delle possibilità di vita che, se scelte e ben vissute, non possono che dare slancio anche alla routine, al quotidiano, trampolino per i giorni a venire. Così ogni giorno mi sembra diverso dall’altro e faccio di tutto, seppur suffragata da una buona dose di fortuna (che non guasta mai), perché domani sia migliore di oggi, perché il mio tempo preferito sia sempre il futuro, vivendo a pieno il presente. Se ami l’oggi, il domani ti ricambierà con la stessa passione. Credo.

E dopo questa ennesima scoperta della warm water di cui questo blog è costellato, penso che mi preparerò un buon caffé che in fondo, come ho scritto sopra, è la conditio sine qua non perché possa godermi la felicità o, se non altro, svegliarmi bene per poterne notare la presenza 😉   .

l’oroscopo dice… WOW!!!

Sagittario (22 novembre – 21 dicembre)

Secondo il sito del Guinness dei primati, il cantante lirico che è stato richiamato più volte sul palco è Luciano Pavarotti: nel 1988, dopo uno spettacolo alla Deutsche Opera di Berlino, è tornato sul palco 165 volte. Chiunque batterà questo record sarà sicuramente un artista del Sagittario. Presto raggiungerai il culmine della tua capacità di ottenere riconoscimenti, approvazione e consensi. Per sfruttare fino in fondo questa potenzialità immagina che esista un livello di eccellenza più alto di quello a cui hai puntato finora. Poi pensa a come fare per raggiungere questo livello superiore. (by Brezsny)

Proposta di matrimonio

Ho ricevuto la proposta. Ebbene sì! Eravamo in autobus e mi ha fatto la proposta.

Ma non è stato emozionante, me lo immaginavo diverso questo momento… e in effetti credo che converrete con me leggendo il resto.

“Signorina, ma quando si sposa?”

“Prego?”

“Quando si sposa?”, “Ehm… Non ora”, “Ah, e come mai? Quanti anni ha?”, “Venticinque”. Poi mi arriva un messaggio sul cellulare, interrompo la conversazione per scrivere la risposta. Ma lui la riprende :”E adesso vediamo se ti risponde. Ti ha dato appuntamento? Che ti ha detto? Ti viene a prendere alle 8 sotto casa, vero?”. “Come?! No… no”.

“Non risponde, eh? Beh, signorina, se non ti risponde vuol dire che ti tradisce”. Rido e dico che no, non mi tradisce nessuno. “E no, signorina, che le devo insegnare tutto? Se non ti risponde vuol dire che ti tradisce!”. “No, guardi, è una mia amica”.

“Sarà… ma perché non si sposa? Cosa fa nella vita?”, “Studio”.

Comincio un po’ ad innervosirmi perché odio gli impiccioni, ma questo simpatico interlocutore OTTANTENNE incalza :”Allora quando si sposa? Sa, mio figlio ha 32 anni, è laureato in giurisprudenza, ogni esame:30, ed ora lavora… Lui è una persona importante, molto richiesta, è un onorevole! Non lo vuole sposare?“. Sorrido e faccio finta di leggere un messaggio sul cellulare. “Signorina! Ma lasci perdere questo che non le risponde e che quindi la tradisce! Le devo far conoscere mio figlio! Lo vuole sposare?”. Sorrido. “Signorina, ma quando si sposa?”. Rispondo :”Mai”. “Aaaah… quindi non le interessa proprio il matrimonio! … peccato, era perfetta per mio figlio e la vedevo bene in abito bianco! Però… le dirò, ora che vedo le sue scarpe rosa… come sono carine, le dona tanto anche questo colore!”. “Grazie”. “Va bene, io sono arrivato, abito in quella traversa là, ma tanto lei mio figlio non lo vuole conoscere. Pazienza. Mi stia bene signorina e tanti auguri”.

Ho sempre avuto successo con gli ottantenni. Che bello che fortuna sono proprio entusiasta.

esami e lotterie

“…Perché nella vita ci vuole cu… cu… CULTURA! (disse una volta una famosa preside del mio paese a una famosa classe sghignazzante) , ma che avete capito?”

Mah… negli esami universitari IL cu.. è fondamentale, lo dice anche la nota formula e=m*c(al quadrato) che sta per: esame = materia (cioè preparazione) per culo al quadrato.

Che esami e fortuna abbiamo una certa affinità, un legame forte, me lo ha fatto sospettare anche il Prof con cui ho sostenuto l’esame di oggi. Mi siedo al tavolo per la verbalizzazzione, porgo il libretto al Prof, il Prof lo apre, lo guarda e prima di firmarlo mi dice:” Ah, ha fatto un esame anche ieri! Bene! Allora se fossi in lei io mi giocherei ‘sti numeri, la data di ieri e la data di oggi. Terno secco: 24 25 e 6 che sarebbe il mese. Poi se proprio vuoi esagerare giocati pure l’8 che corrisponde all’anno”.

Che faccio? Li gioco veramente?


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