Posts Tagged 'vacanze'

il materasso

Lo dice anche l’oroscopo. Devo riposare!

E infatti riposo… anche se son sveglia resto a godermi il letto…

come cantava qualcuno qualche anno fa…

una nuova disciplina olimpica e una “s-fricassea” di mani e avambracci

Solo pochi post fa decantavo la bellezza della corsa su un percorso di montagna, del perdersi nella natura, di rimirar l’orizzonte e recuperare forze, salute ed energie… ma ieri, ah, ieri addirittura mi sono inventata una nuova disciplina olimpica: tuffo su asfalto con un avvitamento e mezzo e ruzzolamento su rovi e scorticamento su sterpaglie. Ebbene sì. Dopo i primi tre chilometri in salita e la sosta alla fontana, finalmente era arrivato il momento della discesa, ma il piede sinistro ha trovato un pessimo appoggio su un piccolo tratto di strada dissestata e così mi sono ritrovata in scivolata sull’asfalto, con le mani e le braccia ben protese in avanti e “mi sono fatta la fiancata” procurandomi graffi su tutto il lato sinistro (senza importanti conseguenze per fortuna). Ma subito dopo la scivolata, la “corrente” mi ha spinto a ruzzolare sui rovi che costeggiano la strada, riempiendomi di spine a destra e a manca. Poi finalmente il mio corpo – di cui non ero più padrona – ha deciso di fermarsi su sterpaglie e brecciolina che si è infilata nelle ferite che mi ero procurata durante il tuffo su asfalto. Così, tornata a casa, ho allestito un piccolo ambulatorio sul tavolo della cucina, ho preso tutto il necessario tra disinfettanti e soluzione fisiologica, garze e cerotti, pinzette e aghi, ed ho cominciato l’intervento di rimozione di spine, pelle morta, sassolini e pagliuzze. Un lavoro certosino che però ha portato ad una pulizia delle ferite veramente perfetta … e sebbene dolorante e con qualche sintomo neurovegetativo (visto che certo non potevo anestetizzarmi) ero molto soddisfatta del risultato!

Nel frattempo mia sorella tesseva lodi alla pigrizia.

Le notti d’estate

Le notti d’estate sono tali ovunque. Sono tali per la spensieratezza, per il “friccichìo della luna”, per la leggerezza degli abiti e dei passi di chi li indossa.

Sono magiche nei ruoli degli uomini che guardano le donne così solari e profumate, così fresche e delicate e che si perdono nei loro sorrisi e nelle loro mani… e disegnano intrecci di sguardi e gli occhi si aprono alla luce delle stelle. Come sono belli gli uomini e le donne in estate!

Le notti d’estate hanno l’allegria dell’infanzia, sono acquerellate con tratti giocosi, ebbre di sogni e meraviglia.

E sono così, sono uno stato mentale. Che tu sia seduto su una panchina al belvedere, in riva al lago, intorno ad un falò, col naso in aria ad aspettare un artificio di fuoco, in un caffé a sorseggiare l’espressino notturno, a rinfrescarsi con una granita sul lungotevere, in balcone a tessere chiacchiere sincere e generose con un’amica di cuore, con gli occhi al cielo a desiderare una stella cadente, una meteora che forza l’orbita che la Fisica le impone per regalare un emozione.

sogno estivo

estate 1998 – Ricordo di Nizza

SOGNO ESTIVO

Al pianto più mesto

rispose l’eco del vento

con parole più nuove

e pensieri più veri.

E durante il cammino,

tra gli alberi in fiore,

le sussurrò qualcosa,

le parlò d’amore.

Il sorriso più antico

lo ricordò solo allora

tra gemme di pianto

e fior di cristallo.

E sulle ciglia nere

si posò la sabbia

all’abbraccio del mare

nella notte più fonda.

Il suo respiro nel vento

rimase lo stesso

tra ricordi di fiabe

e disegni di boschi

Le tese la mano,

la strinse nel buio,

volò tra le onde

nel mare stellato.

Sembrò solo un sogno (e forse lo fu)

durò come il lampo: non c’era già più.

(osolemia, estate 1998, Nizza)

una famiglia

Avviso ai bagnanti: non lasciare plastica a riva

Avampiedi

La gente se ne va

La gente se ne va. La vacanza arriva per tutti, prima o poi. Le ultime pioggie della primavera (che pure se ne va…) lavano gli ultimi patetici ricordi. Sciolti, dissolti.

L’entusiasmo delle partenze resetta i rapporti che sembra non abbiano trovato la giusta direzione per un intero anno, per anni interi. La valigia non ha spazio per i pesi morti, ma solo per l’essenziale. Il sole estivo mette in ombra la malinconia, quella rifiorirà in autunno su rami ormai secchi, riempiendo lo spazio lasciato dalle foglie che sono a terra a colorare i viali e a suggerirci, timide, un nuovo percorso piuttosto che badare al solito vuoto dei rami secchi (e alla malinconia di cui sopra).

Ora è il momento del sole che abbaglia, che abbronza. Gli occhi non vedono nitidamente, la pelle bianca diventa nera. E non ci si riconosce più. A volte basta davvero così poco.

La gente parte. La gente. A volte senza salutare, volendo forse dimenticare, evitare inutili sentimentalismi.  Volendo cambiare! Volendo aprire e chiudere le parentesi come ante di un armadio! La gente fa il cambio di stagione. Ci si libera di ciò che non serve al momento, ma non definitivamente. Perché poi ritorna la stagione dei sentimentalismi.

… io non ho mai fatto il cambio di stagione. Non so neanche come si fa. Il mio armadio è sempre pieno dei maglioni e dei pantaloni di lino, conservo tutto. Tutto insieme.

Buoni propositi per l’estate: fare spazio, fare ordine. O forse no. Non ci riuscirò. O sì? No. Non sono la gente. Non sceglierò in base alle stagioni. Agli umori del momento.

L’aria di Capri

In realtà il titolo di questo post potrebbe essere : LA FICTION “CAPRI” MI SNERVA. Sì, è così! Una questione di nervi innervositi dall’invidia! Spiego: qualche sera fa, accendendo la tv, mi è capitata sotto gli occhi una puntata della sovracitata serie dopo una giornata (l’ennesima e lunghissima) passata tra ambulatorio, lezioni e libri ed è stata una scelta deleteria! Non solo non son riuscita a seguire nemmeno un dialogo (sì, lo so che non mi son persa niente) e quindi non ho capito un cavolo di tutta la puntata (c’è da dire che dopo una giornata fuori di casa, a correre a destra e a manca, dopo le 21.30/22 vado in catalessi… e al massimo posso fare uno sforzo di concentrazione e osservazione sugli attori MASCHI … altro motivo pe’ rosica’… ma questa è un’altra storia), ma mi è venuta la gastrite da invidia (nuova entità nosologica inventata al momento per quelli come me che … sì, stavo proprio a rosica’… malattia simile al mal di mare, ma ti viene quando il mare – mannaggia – non c’è)!

Mare … blu che più blu non si può, barche, feste, i FARAGLIONI… Capri… aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!! Che voglia di uscire dalla catalessi, fare un bagaglio al volo e partire subito!

I profumi di Capri … l’aria di Capri! …L’aria di Capri è rigenerante, forse basta l’idea e la consapevolezza di essere a Capri per sentirsi nella pace dei sensi. In un posto così hai la sicurezza che non può accaderti niente di male e se pure dovesse andar storto qualcosa, beh, ti consola il fatto di essere a Capri!

Ho il ricordo di una gita, un ricordo stupendo… mi ricordo il traghetto, i profumi, il piccolo bus per Anacapri, i souvenir, il giardino, i fiori, le risate … sì, che ridere! Quanto abbiamo riso! Riso di quelle cose sciocche, ridere come nei giochi dei bambini, ridere di leggerezza, di allegria pura … le mie amiche&me sul molo a salutare – fino a disarticolare la spalla (vabbé, ogni tanto mi piace esagerare… 😉 ) – un ragazzo con i capelli rossi che stava attendendo la partenza della sua nave. Non lo salutavamo perché ci aveva colpito il suo fascino, ma perché ci ricordava un amico che non era potuto partire e condividere con noi quella giornata così “astratta”, “surreale”. E così lo salutavamo, idealmente… era un saluto al nostro amico (ma il ragazzo con i capelli rossi non lo sapeva e il nostro comportamento l’aveva messo in tale imbarazzo che quel poverino cercava in tutti i modi di sottrarsi alla nostra concitata/eccitata attenzione, nascondendosi dietro ai pilastri del ponte della nave)!

Mi ricordo il vento, le foto… sì, non so dove abbia conservato le foto, però mi ricordo dove son state scattate. E poi la piazzetta, l’orologio … c’è l’orologio nella piazzetta, eppure su quell’isola il tempo è un concetto che non c’è (oppure c’è, ma non ha la connotazione negativa dei posti in cui si va di fretta, quindi, non costituendo un problema, il tempo è come se non ci fosse, non lo percepisci), invece lo spazio ti appartiene e, anzi, ti riempie! I profumi, l’aria così profumata…io me la ricordo, sì… in questo momento, mentre ci penso, la sento nelle mie narici. Dicono che la memoria olfattiva sia quella più sviluppata, quella che più di tutte è in grado di rievocare i ricordi, di ripescarli dall’archivio. Ed è così, anche ora, mentre penso a Capri e alla sua aria, rivedo il film della mia gita (e son passati tanti anni, non li conto per non sentirmi “vecchia”… 🙂 )

Non so quando andrà in onda la prossima puntata di Capri, ma non credo che ce la farò a vederla … perché poi l’unico traghetto che potrei prendere – una volta arginata e tamponata l’acidità da invidia – è quello della nostalgia e finirei col naufragare nella memoria.

Non so quando avrò il tempo di andare a Capri, anche solo per un giorno (sì, perché per troppi giorni poi il problema non è più di tempo ma … di tasca … non so se mi spiego), ma sicuramente tornerò … nel frattempo mi terrò alla larga da raiuno…

……………………………….

p.s.: tengo a precisare che nessuno mi ha pagato per fare la pubblicità all’isola e che questa non è pubblicità (“excusatio non petita, accusatio manifesta”? no, in questo caso no!)


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