Archive for the 'pensieri' Category
nell’unico modo possibile (dietro il non detto)
Published 8 dicembre2008 cose sciocche , pensieri , ricordi 2 CommentsTag:pensieri, ricordi, riflessioni
Nell’unico modo possibile, almeno l’unico per me, amo di un amore semplice, a volte ostinato, sempre assetato e sempre generoso, mai ostentato e mai arreso, forse ferito, a volte distrutto, spesso calpestato o forse semplicemente non capito e condiviso.
Ti amo. Ma non te lo dico. E non te lo dico per non spaventarti. Ti amo e resto solo per osservarti. E dietro lo sguardo c’è sempre un non detto, un’omissione che è poi la verità.
Ti amo. Lo affermo (nella mia mente) ed uso il presente. Ché di certezze non ne ho mai avute tante, ma questa è l’unica verità di oggi, quella che conosco stasera.
Ti amo. Nell’unico modo possibile.
Arrivederci alla città che ho vissuto
Published 28 ottobre2008 my life , pensieri , ricordi , riflessioni , roma 5 CommentsTag:my life, pensieri, ricordi, riflessioni, roma
Roma.
L’ho vissuta questa città. Da quando ho terminato il liceo sono approdata qui, città che mi incantava e spaventava insieme. Ma sono cresciuta con Lei. Roma. Le sue strade conservano i miei passi, i miei ricordi, la mia storia… già, in mezzo alla moltitudine di storie che hanno camminato qui, c’è anche la mia. In mezzo all’eternità dei momunenti dell’Urbe c’è un pezzo di me e del mio cuore.
Qui la mia vita ha iniziato ad essere veramente mia, ad appartenermi più che altrove. Qui ho dovuto contare sulle mie forze, tutelarmi, ma anche fare delle scelte, misurarle, ponderarle. Qui ho dovuto costruire una nuova realtà sociale e di amicizie, qui ho riso e ho pianto, qui ho avuto tutto e perso niente.
C’è un po’ di Roma nei miei occhi, nel mio accento e in certe espressioni dialettali, c’è un po’ di Roma nell’ironia e nel sarcasmo. Ma non è Lei ad appartenere a me. No, Lei è troppo grande, Lei contiene. Contiene anche me, così tanto che sono io ad appartenerle.
A volte odio il suo caos, il disordine, il rumore, la gente che corre senza guardare. Ma l’odio è la faccia di quella medaglia che dall’altro verso non mostra che amore… Perché non c’è un’altra città uguale, perché non c’è un altro posto al mondo che a me sembra altrettanto familiare. Qui non mi sono mai sentita smarrita, qui ho trovato sempre la forza di andare e ricominciare, qui mi sono fatta coccolare e distrarre quando i pensieri erano carichi di nebbia, qui ho sempre trovato la strada. Qui c’è sempre una strada per me, su misura per ogni occorrenza… ampi lastricati, viali enormi, vicoli intrecciati e stretti che poi si aprono su spazi meravigliosi che si riempiono dello stupore dei passanti e dei turisti… quante volte sulle stesse strade, ogni volta lo stesso stupore… non c’è posto al mondo capace di sorprendere così. E pensare che tutta questa bellezza è un po’ anche mia… è stata mia e lo sarà per sempre, perché questi posti hanno impressionato la pellicola della mia memoria… qui, tra questi mille vicoli, ho lasciato i pensieri disperdersi e poi ricongiungersi sulle rive del Tevere, ho disperso la tristezza e mi è stata restituita la serenità.
Roma, come posso lasciarti? Per quanto possa immaginare che una vita in questo caos non sia agevole, come posso credere di riuscire a sopportare il distacco? Sono una persona a cui piace cambiare, trovo il cambiamento stimolante, il nuovo mi affascina e mi dà slancio, la curiosità per il nuovo mi dà forza ed energia… ma se dovessi andar via, Roma promettimi che le tue strade conserveranno ancora la mia storia e i miei ricordi, Roma conserva anche questa malinconia di oggi che piove giù dalla mia testa come l’acqua che ti bagna ora dal cielo. Roma, promettimi che mi riconoscerai ancora tua quando ritornerò.
(note a margine: tengo a precisare che nonostante la nostalgia emergente da quanto ho scritto, non ho programmato ancora di lasciare Roma… tuttavia questi pensieri sono figli della consapevolezza che questa città mi mancherà e mi è mancata tutte le volte che mi sono allontanata anche per pochi giorni… e sono frutto o contorno di una specie di “depressione post-laurea” per la serie: Ok, abbiamo riso e festeggiato, ma adesso? … Beh, la mia amica, che non ha tutti i torti, giustamente mi risponde: e adesso pensa alla salute!)
aspettando
Published 23 settembre2008 il naufragar m'è dolce in questo mare , lentezza , pensieri , sogni , tempo 11 CommentsTag:il naufragar m'è dolce in questo mare, pensieri, sogni
evoluzioni cromatiche
Published 21 settembre2008 foto , il naufragar m'è dolce in questo mare , lentezza , pensieri , sogni , tempo 14 CommentsTag:foto, il naufragar m'è dolce in questo mare, lentezza, pensieri, sogni, tempo
Il lento scivolare di un colore nell’altro
non mescendosi a caso
ma affidandosi alla sapienza del Cielo
e la Terra
che si lascia accarezzare
da questi scampoli di luce
mi incantano,
mi placano,
sopendono il tempo
che, d’un tratto,
cessa la sua corsa
e mi regala un’emozione.
E il tremulo fremito
di una candela accesa alla finestra
accompagna i miei occhi a seguire
le evoluzioni cromatiche di un tramonto.
(OSoleMia, 10 settembre 2005)
“Chissà, chissà domani…”
Published 15 settembre2008 Diversa Mente Abile , pensieri , riflessioni 4 CommentsTag:Diversa Mente Abile, pensieri, riflessioni
” Sono interessato al futuro
perché intendo viverci il resto della mia vita. ”
Charles Franklin Kettering, Ingegnere e Scienziato ( 1876 – 1958 )
le cose tra le dita
Published 14 settembre2008 Diversa Mente Abile , il naufragar m'è dolce in questo mare , pensieri , riflessioni , sogni 7 CommentsTag:Diversa Mente Abile, il naufragar m'è dolce in questo mare, pensieri, riflessioni, sogni
Attento a non lasciarti scivolare nulla tra le dita.
Coltiva l’amore e i sogni e il futuro.
Non lasciarti scivolare la sabbia del tuo tempo migliore.
Non chiedere l’oblio degli attimi di penombra
e non pretendere la serenità
se non hai braccia forti abbastanza per tenerla stretta al petto,
se la lasci sfiorire.
Ascolta,
porgi l’orecchio all’assenza di suoni.
Se non riesci a contenere il Silenzio
non riesci a comprendere.
Attento a non lasciarti scivolare tra le dita le cose più importanti,
quelle libere di volare alto, quelle che hanno minor consistenza e nulla materialità,
eppure le cose che danno senso
alle cose che invece han forma, colore e
peso che le inchioda alla terra.
(OSoleMia, 2002)
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