Le cose stanno così. Stamattina mi sono svegliata col piede sbagliato, anzi, peggio, mi sono svegliata troppo presto perché, per non soffocare durante la notte, ho lasciato la finestra aperta e all’alba dei deliziosi uccellini hanno cominciato a lodare il Sole che sorgeva a levante. E lo lodavano a squarciagola. E presa da un raptus, la gola avrei voluto squarciargliela io… Così alle sei mi sono alzata, docciata e colazionata con mooooolta calma e alle 8 mi sono incamminata, mezza addormenata, verso l’ambulatorio.
N.B.: il buon giorno si vede dal mattino…
Passo in accettazione a ritirare le cartelle dei pazienti che oggi non sarebbero dovuti venire (“le visite di venerdì sono rimandate-spalmate nella prossima settimana”, ma c’è sempre qualcuno disinformato…) ma che si sono presentati ugualmente e comincio le pre-visite, in attesa della Prof. Chiamo il primo paziente che entra senza rispondere al mio buongiorno e che dopo 10 minuti mi dice: Ma mè chiamat tu? Sì, l’ho chiamata io, cominciamo la visita. Aaaa, bongiorn allora. Eh, buongiorno. Si accomodi sulla poltrona. Porta occhiali per lontano? Na, nun porta occhial, mai usat occhial, fin a mò, i nunn’ausa occhial, io ved bben, ved ben. Mai usat occhial, eh, i n’ausa. Va bene, signore. Allora copro l’occhio sinistro e comincio a misurare il visus (l’acuità visiva) dell’occhio destro. Allora, legga le lettere che le indico. Questa? A. A? Guardi bene. E. Sì. Questa? Na, nun legg, nun ved. Il signore era molto anziano e ho chiesto se sapesse leggere. Mi dice di sì. E allora perché non porta gli occhiali, senza occhiali arriva a 2/10, è un po’ pochino. Sina, ma io li tenga a gli occhial, n’atu medic me li avia dat, ma n’ausa, ni mi piacin. Signore, dice che vede bene, ma ne avrebbe bisogno. Sina, ma io non li mett. Dopo un buon quarto d’ora lo convinco a farmi terminare comunque la visita (è capitato di pazienti simili che, dopo essersi negati – al momento opportuno – alla misurazione della vista, sostenendo di vedere benissimo, mi abbiano rincorso nel corridoio dicendomi di averci ripensato… quando non era più il loro turno…) assicurandolo che nessuno l’avrebbe costretto a portare gli occhiali. Gli instillo il midriatico (=gli metto il collirio che dilata la pupilla per vedere il fondo dell’occhio) e gli dico di attendere fuori, che l’avremmo richiamato a breve, non appena il midiratico avesse fatto effetto, per esaminare il fondo dell’occhio. Passa un quarto d’ora, lo richiamiano, la Prof lo visita e il “simpatico” vecchietto comincia a blaterare e a dire che prima di venire qua vedeva bene e che dopo la mia visita non vedeva più. No, signo’ (riferendosi alla Prof), i prima occhial n’ausav, mò la ragazza dic che non ved, ma allora mi ha fatt qualcosa lei, pecché io occhiali n’ausa. La prof si gira verso di me con l’aria affranta di chi ha capito che la mattinata è cominciata con un bel cadeau, e allora, armandosi di pazienza gli dice: Signore, allora, ora provi a leggere con me. Ovviamente il paziente leggeva tutto, peccato che inventava le lettere: ved A, F, G, Q…seeee buonanotte, tutte le lettere che non ci sono nel tabellone le leggeva lui! La prof gli dice: nessuno la obbliga a mettere gli occhiali, intanto le diamo l’appuntamento per il prossimo controllo, e ci pensa nel frattempo. Sina, signò, ma io prim vedev bene, ora pure leggevo tutto (come no), signò, hai vist pur tu ca i mò ved. Prima la signuri’ (che sarei io) chissà che m’ha fatt!
NO COMMENT.
Chiamo la seconda paziente. Buongiorno signora, allora, prego, si accomodi sulla poltrona, vediamo come va la vista. Eh guardi, va malissimo, proprio ieri dicevo a mio marito che è peggiorata moltissimo, non vedo più. Sì, certo. Ha letto 12/10 senza correzione (cioè 12/10 NATURALI) con un occhio e con l’altro, senza alcuna fatica. Signora, ma vede benissimo, ha letto tutto senza tentennamenti, le lettere le vede chiare? Sì chiarissime, perfette, che strano. Ma come strano? io pagherei per avere la sua vista! Quando arriva la Prof, la signora le dice: Dottoressa, ieri io avevo la sensazione di non vedere bene, ma oggi la sua assistente dice che vedo bene. In effetti io ho visto che vedo bene… ma non è che mi avete messo qualche collirio? Signora, ma le pare che le mettiamo qualche collirio, non glielo diciamo e, sopratutto, che lei non se ne accorge? E poi magari si potesse vedere 12/10 grazie a un collirio! Sì, è vero, però, vede dottoressa, io vorrei fare gli occhiali per quando non vedo. Eh? La prof si gira verso di me, mi guarda affranta perché due cadeaux a distanza di pochi minuti sono troppi, poi si volta verso la paziente e le dice: Signora, ma che lenti posso prescriverle oggi che vede bene per un giorno futuro in cui vedrà male? Non posso prevedere quanto male vedrà! Non posso prescrivere lenti in base a delle sensazioni! Diamo un appuntamento per il controllo anche a questa paziente scontenta di vedere 12/10 (forse desiderosa di far spendere un po’ di soldi al marito per farsi gli occhiali) e la salutiamo.
La Prof mi guarda e dice: MA QUESTI PENSANO CHE ABBIAMO I POTERI MAGICI? MA POI, DICO, SIAMO DI ASPETTO NORMALE, GRADEVOLE, BEN VESTITE, MICA SEMBRIAMO STREGHE DI BENEVENTO?! E la risata ci ricarica di pazienza per i prossimi pazienti… per fortuna sono rimasti in pochi e “normali”.
Poi di corsa al congresso (e la stregoneria non era tra gli argomenti presentati, peccato).
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