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L’idraulico e la principessa – la vecchia serie ;-)

qualcuno mi ha chiesto: ma dove sono le prime parti de “L’idraulico e …”?

qui: http://osolemia.splinder.com

L’idraulico e la principessa – parte sesta

Ho cambiato appartamento circa un anno e mezzo fa ed i problemi idrici han deciso di traslocare con me… quindi caldaia che non funziona (o meglio IPER-FUNZIONA perché trasforma l’acqua in vapore e il calcare vi ha preso dimora stabile), guarnizioni che perdono e tubi otturati.

Sentendo questa tragica storia di vicissitudini e consuetudini idrauliche, il sig. Maurizio ha ben pensato di uscire fuori dal mio raggio d’azione. Pensavo fosse amore… ma , si sa, in amor vince chi fugge! E infatti il sig. Maurizio è proprio espatriato (temporaneamente, s’intende) e mi ha abbandonato con tutti i miei problemi preferendo il Canada all’Italia. Che tristezza … anzi, “quanta sofferenza” (come direbbe la mia amica “d’adozione senese”). Sì, Maurizio è partito per il Canada, proprio dove c’è la casetta piccolina con tanti fiori di lillà … e con tutte le ragazze che passano di là … mi sa che a Maurizio non lo vedo più!

La tristezza è così profonda che non ho avuto la forza di cercare un altro idraulico, e nient’altro son stata capace di fare che acquistare un idraulico-gel, tale Mr Muscolo. Sì, beh, ‘sto Mr Muscolo ha sortito l’effetto (e questo è quel che conta) ma è apatico, non parla, sta là a lavorare sotto forma di gel, non sbaglia citofono, non fa cascare le bacinelle piene d’acqua, non si spaventa per il vicino che urla o il cane che abbaia. Tutto questo mi manca. Ah, come soffro!

Maurizio, ti aspetto! la tua Penelope

L’idraulico e la principessa – parte quinta

“Signor Maurizio, ma ora quando può tornare? L’acqua è fredda! Mamma mia, non sappiamo come fare, siamo disperate, fa freddo … come facciamo?”

Per una volta ho lasciato alla mia coinquilina la possibilità di frignare con l’idraulico e piangere e farla ancora più tragica di quanto fosse 😉 …

“E che te devo di’ … vengo domani …”.

“Sì, va bene … e citofoni all’interno 12”

“Ah ah ah, sì vabbò, meno male che me l’hai detto, me stavo a scorda’ di nuovo dove citofonare!”

Arriva Maurizio, si arrampica sulla scala, mette mano al termostato. “Mo’ deve anna’ bene per forza!” … e con tutta la sua forza inciampa in una bacinella piena d’acqua rovesciandone a terra il contenuto perché, in effetti, sentivamo da tempo la mancanza della piscina nel bagno e avevamo proprio intenzione di fare un po’ di wind-surf per tenerci in allenamento.

“Maro’, ma vaffan… , me dispiace”

eh … pure a me … “Non si preoccupi, ora asciughiamo. Piuttosto, la proprietaria di casa chiedeva se fosse possibile eliminare lo scaldabagno e installare una caldaia a gas …”

“Una caldaia a gas? e do’ ta a metto? t’a lascio mmano?”

… sì, in mano, certo … il metano ti dà una mano … ma chi ce l’ha mannato ‘st’idraulico? Sono esasperata, gna faccio più.

😥

AIUTATEMI

L’idraulico e la principessa – parte quarta

“Pronto!”

“Pronto! Parlo con il signor Maurizio?”

“Che scherzi? Dimme!”

(… e chi scherzava … ci volevo… ci dovevo parlare davvero!)

“Buongiorno. Sono l’inquilina dell’appartamento di Donatella … sulla Torrevecchia … si ricorda?”

“Che scherzi? Dimme!”

“Ecco … lo scaldabagno … non funziona! L’acqua calda basta appena per lavarsi le mani!”

“Ah! Eh… ma… eh… ma… eeeehhhh…. domani alle 2 sei a casa? ché domani sto in zona, vengo su a da’ n’occhiata”

“Sì, per quell’ora sarò a casa”

“Vabbò, allora vengo domani”

“Sì, grazie, a domani”.

L’indomani arriva e il sole del primo pomeriggio accompagna il mio principesco idraulico fino al portone di casa. Già … Purtroppo solo fino al portone. Sì, io l’ho aspettato, in casa, fremendo seduta sulla scomoda sedia della cucina (tanto per fremere meglio…) ma lui … no … lui ha sbagliato citofono, ha pigiato il pulsante che disturbava il vicino e non è più giunto al mio domicilio. L’ho atteso invano, per ore, ore ed ore, con i capelli che chiedevano la resa al gelo e all’acqua fredda, anelavano a uno shampoo fatto come si deve, con tanto di balsamo e maschera finale e non la toccata e fuga a causa del freddo che scuoteva le meningi.

Alle 18 squilla il mio cellulare. “Pronto!”

“Senti, so’ Maurizio! L’idraulico! Io sono venuto alle 2 ma non c’era nessuno a casa!”

“Impossibile, sono rientrata prima dall’università per aspettarla!” (qualcuno a questo punto canterebbe: forse non lo sai, ma pure questo è amore!)

“Ah! …eee… mò me dispiace, perché, se te devo di’ la verità quando ho citofonato nu m’hai risposto te! (ma va!) Ho sentito la voce de n’omo e me so’ messo paura (sue testuali parole). M’ha chiesto: chi è?, ho detto: so’ Maurizio, l’idraulico e quello tutto ncazzato m’ha detto: Nun t’ho chiamato io! Poi ho sentito il cane che abbaiava e me so’ messo da parte, me so’ fatto piccolo, nun me ricordavo dove citofonare e dopo un po’ me ne so’ annato”.

Cosa dire a un tale cuor di leone? Cosa rispondere a un uomo impavido di tale portata? Niente. Non ho risposto niente, mi ha fatto tenerezza. Povero principe, messo in fuga dal mio vicino. E pensare che una volta, per intimorire i cavalieri, intorno alle torri in cui rinchiudevano le dolci principessine c’erano i fossati, dentro i fossati c’era l’acqua e dentro l’acqua c’erano le fauci spalancate dei coccodrilli! Ora basta un vicino – possibilmente purosangue romano – incazzato.


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